ESTERNO GIORNO RIVOLUZIONARIO
Esterno stadio, un concerto di una nota post rockstar di musica reazionaria. La camera zoomma su un’azione dimostrativa della cellula Zimmermann, devota alla causa della musica socialmente impegnata. Il tentativo è di sequestrare a scopo dimostrativo un nucleo di fans della nota rockstar settantenne, obiettivo deprogrammazione musicale. Luce assolutamente artificiale.
Il mio producer continua a dimenticare la parola d’ordine per gli incontri segreti, anche se non ho capito ancora bene cosa c’è da nascondere, gli happy hour sono tornati numerosi e la gigantografia di Mao e del Che in piazza sono state orrendamente mutilate, quello che rimane sono queste azioni dimostrative di cellule sbandate che tra poco probabilmente faranno la coda per andare ai provini di Amici, ma almeno finché è durato abbiamo potuto sognare, oddio sembra la trama di una puntata di flashforward, ammesso che le puntate avessero qualcosa che somiglia a una trama.
L’idea era della cellula Zimmermann di rapire dei fans di una nota rockstar locale per come dire deprogrammarli e reindirizzarli verso della musica impegnata con qualcosa tipo la cura Ludovico e la nostra missione era filmare cioé documentare questo nobile quanto nonsense tentativo,ma come al solito i fallimenti hanno un fascino irresistibile e una telecamera non dovrebbe mai mancare per testimoniare questo breve ma intenso momento rivoluzionario; le domande come da perfetto underground dovevano rimanere fuori campo solo che il mio producer insisteva a un certo protagonismo che definirei protoreazionario e le teenager mancavano completamente di qualsiasi attitudine all’horror e rispondono come se fossimo a un provino di x factor, mentre mi domando dove è finita quella spontaneità e penso a ramengo.
Quello che non capisco è come il rock che dovrebbe essere una musica di protesta possa essere rappresentata da una generazione di vecchietti con canzoni fatte di strati su strati di chitarre che girano sempre lo stesso accordo e credo che se qualcuno della band sfasciasse o bruciasse una chitarra sul palco il pubblico chiamerebbe il 113, questa domanda lascia il nucleo di teenager un po’ così, mentre continuano a guardare l’orologio, dicono che comunque i biglietti li hanno pagati 70 euri che voglio dire la rivoluzione va bene, basta che dopo pulite tutto per bene.
Mi domando cosa faremo di questo video mentre penso al mio nuovo script che giuro sarà l’inizio di qualcosa, lo sento, è la storia di questo vampiro che diventa un modello molto famoso di moda,che ha un fratello gemello che in realtà è un suo discendente che però non è un vampiro, almeno non sempre, l’ho intitolato provvisoriamente 400 compleanni e se riesco a trovare il numero della fox sono sicuro che non potranno rimanere indifferenti, a meno che non vogliano ricevere una visita della cellula Lugosi e io dico aspetta…